Legamento crociato anteriore e sport

A cura di Dott. Enrico Buttafarro – Specialista in Ortopedia e Traumatologia, Specialista in Medicina dello Sport

Il legamento crociato anteriore (LCA) rappresenta una struttura anatomica di fondamentale importanza per la stabilità del ginocchio. Le lesioni del LCA sono molto frequenti. È stimato che l’incidenza annuale nella popolazione generale sia di 68 casi ogni 100.000 persone e se limitiamo i dati alla sola popolazione sportiva, la frequenza sale ulteriormente. I dati inoltre variano notevolmente per tipo di sport praticato, età e sesso. Le femmine infatti sono maggiormente interessate da questa patologia e hanno un rischio aumentato di tre-quattro volte rispetto ai maschi.
Il meccanismo traumatico é generalmente un evento distorsivo in valgo-rotazione esterna o varo-rotazione interna.
Gli sport maggiormente a rischio sono il calcio, il tennis, la pallavolo, il basket, il rugby e lo sci alpino.
Stiamo inoltre assistendo ad un progressivo aumento di lesioni del LCA negli adolescenti, dovuto alla crescente intensità dell’attività sportiva con richiesta sempre maggiore di performance.
La lesione del LCA è responsabile di instabilità e non è compatibile con la ripresa dell’attività sportiva soprattutto dove sono previsti cambi di direzione, salti, contatto e/o collisione.
Per restituire al ginocchio la stabilità adeguata è necessario non solo la ricostruzione del LCA, ma anche il trattamento delle lesioni capsulo-legamentose e/o meniscali eventualmente associate che se misconosciute sono responsabili di ri-rottura.
Per questo tipo di intervento generalmente è sufficiente l’anestesia periferica di tipo spinale e un giorno di ricovero. L’intervento, la cui durata è di circa 40-60 minuti, viene eseguito con tecnica artroscopica mediante prelievo di alcuni tendini dello stesso paziente (per es. tendine del semitendinoso e gracile o rotuleo) oppure da donatore (allograft) ossia un tessuto prelevato da cadavere e conservato alla banca dei tessuti. All’interno della articolazione il Neo-LCA viene fissato al femore e alla tibia con varie modalità (viti in materiale bio-riassorbibile o metalliche, cambre e sistemi a sospensione). E’ attraverso un lento processo di trasformazione biologica che le fibre tendinee si trasformano in fibre legamentose.
Il ritorno allo sport avviene dopo circa 5-6 mesi e durante tutto questo periodo è assolutamente indispensabile eseguire un attento e scrupoloso programma fisioterapico e di ri-atletizzazione con periodici controlli ortopedici.

Dott. Enrico Buttafarro

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