Medici e fisioterapisti sono d’accordo: lo sport per chi ha subito un intervento di protesi non è un rischio, anzi è consigliato. Ma occorre seguire alcune importanti regole e raccomandazioni. Ne parliamo con Roberto Peretti, fisioterapista, osteopata, ed ex atleta olimpico.

D. Cos’e un innesto protesico interno?

R. Generalmente si ricorre ad un intervento di protesi totale o parziale per ovviare alle problematiche causate da patologie atrosiche degenerative o post traumatiche che compromettono la funzionalità dell’articolazione. Si parla di endoprotesi ovvero componenti sostitutive di articolazioni o porzioni di esse con impianto chirurgico. Negli ultimi anni siamo stati testimoni di un aumento degli impianti protesici a carico sia dell’arto inferiore ( anca, ginocchio, caviglia) che superiore (spalla e più raramente gomito).

D. Quando è indicato?

R. La tecnologia, i materiali e le tecniche chirurgiche sempre meno invasive permettono di poter pensare a questo tipo di intervento anche in età relativamente giovane, ma solo se le condizioni del paziente lo richiedono, ovvero quando la limitazione nella capacità di movimento ed il dolore compromettono seriamente la qualità della vita. Le protesi di ultima generazione garantiscono prospettive di durata molto buone, si parla di circa 20 anni per le protesi di ginocchio e anca.

D. Quando di può tornare a fare sport?

R. Il successo di un innesto protesico e i tempi di recupero per la ripresa dell’attività sportiva dipendono molto dalla risposta individuale: per questo è fondamentale attivare percorsi integrati tra chirurgia e riabilitazione e seguire l’intero percorso di guarigione del paziente. In generale la preparazione fisica ha un effetto consistente nel ridurre i tempi di recupero ed nel proteggere da traumi o sollecitazioni alla ripresa dell’attività.

D. Quali sport sono consigliati?

R. Per i pazienti più sportivi è possibile continuare a praticare molte attività come la bicicletta, il nuoto, le escursioni, ed in generale gli sport a basso-medio impatto. Ma la risposta non è univoca: se già un paziente faceva prima dell’intervento un certo sport sarà per lui più naturale ritrovare l’armonia del gesto. Si consideri che le attività che presentano sollecitazioni elevate e ripetute determinano una maggiore usura delle componenti protesiche e che si dovrebbero evitare gli sport che comportano contrasti o un maggior rischio di traumi ad alta energia. In generale sport diffusi come sci e tennis possono continuare ad essere praticati anche dopo un innesto protesico di spalla o di ginocchio, a patto che si fosse esperti già prima dell’intervento, sia abbia una buona preparazione fisica e si sia disposti a giocare a basso impatto, sempre con buon senso.

 Roberto Peretti

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