A cura di
Roberto Peretti – Fisioterapista, Osteopata
Federica Tarello – Psicologa dell’infanzia

Nel ruolo di  genitori ci prendiamo cura dei nostri figli pensando non solo alla salute e al benessere di oggi, ma anche a ciò che saranno domani, da adolescenti e poi da adulti.
Siamo consapevoli che è  nell’infanzia che si costruiscono le basi per una struttura fisica ed emotiva solida e ben equilibrata ed é necessario prestare molta attenzione, in tale periodo, a tutte le caratteristiche dei nostri bambini.

Da anni è ormai superata la concezione traumatologica per cui solo gli eventi traumatici possono influenzare negativamente lo sviluppo, ma anche piccoli disequilibri e disfunzioni possono lasciare traccia nel  raggiungimento di un buon livello di autostima personale e soddisfacenti relazioni tra pari.

Concentrandosi sul lato fisico, si vuole qui sottolineare la necessità di poter seguire ed accompagnare i nostri bambini nello sviluppo di un Sé corporeo che garantirà loro il crearsi di una stabilità emotiva.

Nell’infanzia il bambino costruisce il suo schema corporeo ed é sulla base di questa immagine che poggerà lo sviluppo del suo Sé emotivo. Se il corpo porta i segni di piccoli paramorfisimi sará complesso per il bambino potersi sentire bene con se stesso, avvertendo sentimenti di inadeguatezza e fragilità che rischieranno di inficiare la possibilità di creare legami amicali in cui sentirsi accettati e compresi.
Pensiamo per esempio al caso in cui esistano difficoltà da parte del bambino a correre: questa limitazione potrebbe ridurre le opportunità di gioco e socializzazione, con effetti anche emotivi.

Ma cosa sono i paramorfismi?  Possiamo definirli come quegli atteggiamenti viziati o quelle caratteristiche anomale della postura molto spesso causati  da scarso sviluppo delle masse muscolari, che si rendono più evidenti  intorno ai 5/6 anni e che, se non corretti, possono portare anche a deformazioni permanenti o a problematiche in età adulta quali difficoltà a compiere una gestualità motoria fluida, cefalee, problemi alla colonna vertebrale, o altro. Tra i paramorfismi che più frequentemente si incontrano vi sono ad esempio il  piede piatto da carenza muscolare, le cosiddette “scapole alate”, le spalle spioventi, la scoliosi correggibile, il dorso curvo, il dorso piatto, l’addome espanso con un’eccessiva sporgenza del fondo schiena, l’obesità, la magrezza, la sottigliezza degli arti superiori e inferiori.

Si tratta di quadri clinici nella maggior parte dei casi correggibili, con un programma di trattamento riabilitativo precoce che si rivolga alle cause piuttosto che  alle conseguenze, e che intervenga prima che subentrino veri e propri dismorfismi con caratteristiche più difficili da  affrontare.  La fisioterapia pediatrica interviene in questi casi anche con  una  valutazione funzionale e posturale, momento di normale controllo  a cui il  bambino dovrebbe essere periodicamente sottoposto per poter individuare eventuali necessità di trattamento  precoce e quindi per prevenire, oltre che correggere, eventuali disfunzioni motorie.

Se non curate, queste piccole disfunzioni  rischierebbero di divenire aspetti deficitari e problematici che non permettono al bambino uno sviluppo armonico, non solo  del corpo, ma anche della  personalità.

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