Il tennis in età pediatrica, quali rischi?

A cura di Dott. Simone Spolaore – Specialista in Ortopedia e Traumatologia, Specialista in Ortopedia Pediatrica

Il tennis riesce a coinvolgere un numero elevato di bambini che si approcciano con passione a questo sport anche in virtù dei recenti risultati raggiunti dagli atleti a livello nazionale.

Contrariamente a quanto accade negli adulti che praticano questo sport, i bambini vengono maggiormente risparmiati dalle patologie infiammatorie periarticolari della spalla.

E’ doveroso porre attenzione alle lesioni ed ai sovraccarichi funzionali a livello di bacino, ginocchia e caviglie, tipiche dell’età evolutiva. Lo scheletro in formazione presenta nuclei di accrescimento osteocartilaginei sui quali si inseriscono i tendini, che presentano resistenza alla trazione inferiore rispetto ai tendini stessi.

Questa condizione, stimolata dai microtraumi ripetuti o da carichi eccessivi, può portare ad infiammazione cronica dei suddetti nuclei, identificando un quadro patologico denominato Osteocondrosi. Tra le sedi tipiche ricordiamo la tuberosità ischiatica, l’apofisi tibiale anteriore, il polo inferiore rotuleo ed il calcagno. Il dolore presenta caratteristiche cronico-recidivanti, ad inizio graduale, la diagnosi deve essere precoce e la terapia in questo caso è di solito incruenta con un intervento di tipo riabilitativo.

Contrazioni muscolari anomale, concentriche ed eccentriche, possono invece causare lesioni o avulsioni da strappo dei nuclei osteocartilaginei. Il passaggio in Pronto soccorso è obbligatorio, l’indagine radiografica è la base di partenza per pianificare un’eventuale soluzione chirurgica oppure impostare un programma riabilitativo specifico. Tipici sono i distacchi delle spine iliache (SIAS-SIAI) e della apofisi tibiale anteriore.

Nel bambino che si approccia al tennis sono fondamentali un corretto inquadramento posturale, la valutazione della colonna, degli arti inferiori e dell’appoggio plantare. Il maestro dovrebbe lavorare insieme al preparatore e al fisioterapista per pianificare ad inizio stagione un percorso di tipo preventivo, propriocettivo e di core-stability. Si deve porre particolare attenzione a differenziare gli allenamenti e le attività complementari a seconda dello sviluppo fisico dell’atleta, perché in pediatrica non sempre l’età anagrafica corrisponde ad un medesimo quadro somatico.

Dott. Simone Spolaore

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