Osteoporosi ed attività fisica

A cura di Dott. Simone Spolaore – Specialista in Ortopedia e Traumatologia, Specialista in Ortopedia Pediatrica

L’osteoporosi è una patologia dello scheletro caratterizzata da una riduzione della densità minerale ossea, con conseguente aumento del rischio di fratture, particolarmente a livello della colonna vertebrale, del femore e del polso, nei casi più gravi anche a seguito di traumi minimi.

L’osteoporosi colpisce più frequentemente le donne dopo la menopausa.

È ormai ben noto da tempo che una regolare attività fisica determina benefici sia migliorando la massa muscolare sia prevenendo l’osteoporosi.

Numerosi studi hanno dimostrato che chi svolge una corretta e costante attività fisica aumenta i valori della densità minerale ossea in modo maggiore rispetto alle persone sedentarie, in quanto le contrazioni muscolari e le sollecitazioni dei tendini sulle ossa stimolano il rimodellamento osseo in senso positivo.

Inoltre, soprattutto nelle persone anziane, un’attività fisica specifica praticata in modo continuativo (almeno due volte la settimana) aumenta la forza muscolare, i riflessi e il senso dell’equilibrio, riducendo così il rischio di cadute e, di conseguenza, di fratture osteoporotiche.

È comunque fondamentale ad ogni età che si tratti di attività dove il muscolo abbia una contrazione attiva e venga sollecitato meccanicamente e correttamente.

Vanno ovviamente evitati gli sport che potrebbero causare traumi a livello osseo; camminare, fare le scale, fare esercizio motorio mirato, ballare sono esempi di attività corrette per chi soffre di osteoporosi, mentre nuotare e andare in bicicletta fanno bene ai muscoli, al cuore e alle articolazioni, ma sono sport che vengono praticati in scarico gravitazionale e quindi non presentano effetti positivi sulla densità minerale ossea.

Se poi il/la paziente è già affetto/a da osteoporosi importante, l’attività fisica dovrà essere moderata e svolta in ambiente protetto. A tal riguardo programmi personalizzati in sala riabilitazione sono somministrati previa consulenza fisioterapica per pianificare correttamente la dose, la frequenza e l’intensità, rispettando la gradualità dei carichi. Gli esercizi dovranno essere finalizzati all’equilibrio ed al controllo motorio piuttosto che alla potenza.

Dott. Marco Di Stefano

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