L’epicondilite, meglio conosciuta come “Gomito del tennista”, è un disturbo molto comune con un picco d’incidenza tra i 30 e 50 anni. Nonostante la denominazione, non sono colpiti solo gli sportivi. Chiediamo qualche consiglio al dott. Andrea Vannicola, Fisiatra e Socio aggregato alla Federazione Medico Sportiva Italiana.

D. QUALI SONO LE CAUSE?

R. E’ una tendinopatia inserzionale, ossia un’infiammazione delle fibre tendinee di alcuni muscoli dell’avambraccio (soprattutto l’estensore breve del carpo) che si inseriscono sull’epicondilo laterale, una prominenza ossea sita sul versante esterno del gomito. Solitamente, le persone affette svolgono attività sportive o professionali che comportano l’utilizzo frequente e prolungato di strumenti, con movimenti continui di gomito e polso (racchetta, martelli e cacciaviti, ecc.) e il sollevamento ripetitivo di pesi.

D. E’ SEMPLICE DIAGNOSTICARLA?

R. La diagnosi è principalmente clinica, supportata in alcuni casi da accertamenti strumentali tradizionali come radiografia ed ecografia oppure più approfonditi come la risonanza magnetica.

Il dolore si accentua quando il paziente estende il gomito contro-resistenza; nei casi più gravi il dolore è presente anche a riposo, limitando ogni movimento dell’ avambraccio.

D. COME POSSO RISOLVERE?

R. Il primo approccio prevede il riposo funzionale associato all’applicazione di crioterapia, all’utilizzo di tutori specifici e all’assunzione di antinfiammatori. Fondamentale è il ruolo della riabilitazione fisioterapica, in cui si associano terapie manuali e strumentali, in quanto può ridurre i tempi di recupero. Nei casi di dolore più strutturato, potrebbe aiutare l’esecuzione di infiltrazioni con cortisonici.

E’ sempre possibile il rischio di insorgenza di recidiva della patologia, che può esser prevenuta con esercizi di stretching e di potenziamento della muscolatura estensoria, seguiti da una graduale ripresa dell’attività.

D. HA CONSIGLI PER NOI TENNISTI?

R. Per prevenire il disturbo bisogna effettuare un adeguato riscaldamento pre-attività, soprattutto dei muscoli estensori. Specificamente nei tennisti, può essere utile correggere la tecnica, soprattutto nell’attacco di rovescio. La sintomatologia si esacerba principalmente durante questo colpo: quando si ha il braccio in massima pronazione, polso flesso e il tronco inclinato indietro rispetto al punto di impatto, gli estensori del gomito sopportano maggiori stress rispetto a un rovescio di maggior qualità, dove

l’avambraccio è in mezza pronazione con polso neutro e il tronco inclinato anteriormente. Inoltre, la dimensione dell’impugnatura della racchetta dovrebbe essere aumentata e la tensione della cordatura ridotta.

Dott. Andrea Vannicola

Prenota la tua visita

Info e prenotazioni – Telefono

Info e prenotazioni – E-mail