Fisioterapia pediatrica per lo sviluppo armonico del nostro bambino

A cura di Roberto Peretti – Fisioterapista, Osteopata

Nel mondo della pediatria, fisioterapia significa soprattutto prevenzione.

Parliamo innanzitutto di infortunio. Un evento traumatico che ci auguriamo non capiti mai ai nostri figli, ma che occorre conoscere e  trattare con la dovuta attenzione.
In via generale troppo spesso si ricorre alla fisioterapia solo quando si è vittima di un traumatismo rilevante. Se poi ci riferiamo all’ età pediatrica, età nella quale il numero di infortuni  è fortunatamente  minore,  l’attenzione alla riabilitazione e al recupero  funzionale è molto bassa, pensando che i bambini possano guarire spontaneamente.
In realtà, nonostante la plasticità organica e l’attività metabolica straordinaria  dell’età evolutiva, in caso di traumatologia anche di lieve entità (distorsioni o fratture a legno verde, ad esempio), dopo la fase di immobilizzazione prescritta, è indispensabile andare a verificare con test specifici il corretto ripristino della funzione e l’abolizione dei compensi che si sono eventualmente instaurati.  Questo per consentire uno sviluppo armonioso, non solo da un punto di vista  muscolo scheletrico, ma anche a livello di schema motorio a sua volta influenzato dallo schema corporeo. Facciamo un esempio: se un bambino va incontro ad un trauma distorsivo di ginocchio,  è probabile che pur di continuare a camminare   impari  in fretta a muoversi in maniera diversa.   Ciò significa che si struttureranno dei compensi quali deficit di estensione, accorciamento muscolare, sovraccarico dell’altro arto  o nello stesso arto a monte e a valle della lesione stessa. In questo caso il bimbo imparerà naturalmente a convivere con un  nuovo schema corporeo e svilupperà uno schema motorio alterato che potrebbe essere mantenuto dopo la guarigione clinica, con ovvie conseguenze negative.   La fisioterapia pediatrica mira proprio  ad individuare queste situazioni per riportare il soggetto in equilibrio, eliminando le restrizioni di mobilità e ridonando la corretta fisiologia articolare, muscolo-scheletrica e fasciale.

Più in generale,  in assenza di trauma, la fisioterapia pediatrica può essere considerata momento di prevenzione, controllo ed  individuazione di eventuali necessità di trattamento  precoce.
La fisioterapia pediatrica interviene non solo per coadiuvare quadri clinici  in  cui siano presenti veri e propri dismorfismi a livello muscolo-scheletrico,  ma serve a correggere quegli  atteggiamenti viziati o anomali  della postura denominati  paramorfismi,  molto spesso causati  da scarso sviluppo delle masse muscolari, che si rendono evidenti  intorno ai 5/6 anni e che, se non corretti, possono portare anche a deformazioni permanenti o a problematiche in età adulta quali difficoltà a compiere una gestualità motoria fluida, cefalee, problemi alla colonna vertebrale, o altro. Tra i paramorfismi che più frequentemente si incontrano vi sono ad esempio il  piede piatto da carenza muscolare, le cosiddette “scapole alate”, le spalle spioventi, la scoliosi correggibile ( non quella vera), il dorso curvo, il dorso piatto, l’addome espanso con un’eccessiva sporgenza del fondo schiena. Altre condizioni fisiche correggibili sono l’obesità, la magrezza, la sottigliezza degli arti superiori e inferiori.
Per individuare eventuali paramorfismi  e per pianificare un eventuale  programma di trattamento riabilitativo precoce, che si rivolga alle cause piuttosto che  alle conseguenze, la valutazione funzionale e posturale pediatrica è indispensabile come momento di normale controllo  a cui ogni bambino dovrebbe essere periodicamente sottoposto, per il suo sviluppo armonico.

Roberto Peretti

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